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Messaggio della Comunità ASC in Albania, Durazzo- Mamurras

«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». Lc 2, 13

Carissimi/e,

abbiamo celebrato il Natale. Dio entra nella nostra storia, prende la nostra fragilità e viene a trovarci nella piccolezza di un neonato. Pensando a questo Natale 2019, continuamente ciò che mi risuona nella mente è il vagito di un bambino che si affaccia alla vita. È un pianto di vita.

È Natale anche a Durazzo e a Mamurras, i posti tormentati dalle scosse del terremoto. Ogni mattina passando davanti alla palazzina di sei piani crollata vicino casa nostra, in cui hanno perso la vita sette persone, nel buio della notte mi sembra di sentire, ancora il pianto della bambina sotto le macerie che purtroppo non ce l’ha fatta.

Camminando nel cortile di Durazzo, mi risuonano le parole del piccolo Ledion, che ad ogni scossa che faceva tremare la terra, tra le lacrime e con voce strozzata gridava “Dio aiutaci”, e la bambina che giocava per terra con la sua bambola nel fango di Thumana, taciturna e strillante del dolore di chi da povero era diventato misero.

Per le strade della città con i muri dei palazzi crollati, vedo bambini che hanno perso il sorriso, la propria casa i familiari.

Mi ritorna davanti agli occhi il piccolo Ajsel, nella sua culla rossa nel cortile della chiesa, che ignaro, dormiva sotto il sole mentre nell’altro quartiere, tra le rovine, la vita era spenta e la gente che lo circondava era piena di dolore.

Il segno per noi, un bambino avvolto in fasce!

Sì! Dio viene a trovarci nel nostro quotidiano, nella nostra inquietudine, nelle nostre sicurezze crollate con la tenerezza e l’innocenza di un bambino. Viene per le tante persone che hanno perso tutto e vivono nelle tende, nelle capanne degli animali che hanno trasformato in abitazione per sé, diventando un presepio vivente! Viene nella carezza che fa Uarda, di solo quattro anni, al suo papà, rassicurandolo che quando crescerà, costruirà lei per lui una bella casa.

Il Signore viene nel silenzio della piccola Siara, cosi bella, cosi muta, quasi a custodire con tristezza le immagini delle pareti della sua cameretta tutta lesionata.

Il Signore viene nella domanda del piccolo Luis, se c’è un posto per accoglierlo, perché la sua casa è distrutta dal terremoto.

Sì, è Natale, anche se molto insolito, è Dio che entra nella nostra storia, nel vuoto che si percepisce dal buio delle case e palazzi di Durazzo vuoti, abbandonati perché pericolanti e inagibili, per riempirlo di sé della sua presenza, per dare senso alla nostra vita, e mettere insieme ciò che la tragedia ha frantumato così dolorosamente.

È Natale! Il bambino avvolto e posto nella mangiatoia, l’Emanuele, il “Dio con noi, entra nella nostra storia” sta accanto alle donne e agli uomini della nostra terra, in questo tempo segnata dalla

distruzione e dalla paura, per ridonarci la speranza di vita nuova, anche attraverso coloro che con gesti concreti ci aiutano a rialzarci e non guardare il buio ma la luce.

Il nostro augurio è che l’amore, la tenerezza e la carezza di Dio, tocchi ogni cuore spezzato, fasci ogni ferita, accolga ogni gemito, asciughi le lacrime, diventi la certezza che Lui è con noi e non ci abbandona mai.

Sia la speranza della certezza che nessun terremoto e nessuna maceria può mai far crollare l’amore che Dio ha per noi.

Buon Natale a tutti voi, che con la vostra generosità e il vostro aiuto, avete allargato la tenda del vostro cuore per accogliere e dare un posto, un aiuto a chi non ce l’ha.

Vi ringraziamo di cuore per tutto ciò che avete fatto e continuerete a fare per noi, per la nostra terra e la nostra gente.

L’Emanuele, Dio della pace, dia gioia e serenità a voi e alle vostre famiglie.

Auguri di un Santo Natale e Felice Anno Nuovo 2020!

Comunità Asc in Albania, Durazzo- Mamurras.

Sr Suela Pepa asc

 

 

 

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Segreteria


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